mercoledì 1 luglio 2009

L'amministratore di un singolo condomino

(30/06/2009)

L'amministratore di un singolo condomino non è legittimato ad agire in giudizio a tutela delle parti comuni di un supercondominio

Tribunale di Torino, Sentenza del 2 aprile 2008 n. 2454

L’amministratore di un singolo condominio non è legittimato ad agire in giudizio ai sensi dell’art. 1131, 1° comma, c.c. a tutela delle parti comuni ai vari edifici che, nel loro insieme, costituiscono il c.d. supercondominio. Infatti, nelle ipotesi in cui un bene comune sia al servizio di più edifici condominiali, la gestione di detto bene deve essere attribuita dai comunisti ad un apposito amministratore e non può essere rimessa agli amministratori dei singoli condomini i quali possono esercitare i poteri previsti dalla legge soltanto con riferimento all’edificio cui sono preposti
Gli italiani sempre più litigiosi

Tribunali inondati da cause condominiali. Due milioni di italiani portano in giudizio il vicino di casa

Nei tribunali italiani circa 2 milioni di cause aperte riguardano liti condominiali per i motivi più vari: rumori di tacchi, centrifuga della lavatrice, bucato gocciolante, mozziconi di sigarette nel cortile e nel balcone di sotto, odori troppo forti e molto altro. Si litiga per tutto e per motivi più o meno seri: si passa da casi di normale e ordinaria insofferenza a vere e proprie esagerazioni, come quello di una signora che a Milano ha fatto causa a 500 famiglie del suo condominio per quattro gatti che vivevano nel cortile e che erano tollerati da tutti.

Oppure il caso di un signore pugliese, che in seguito al trasferimento in città voleva portare con sé il cavallo e pretendeva di tenerlo in garage. In alcuni casi è davvero necessario l'intervento delle autorità, come a Sondrio, dove il giudice ha dato ragione a un condomine che si lamentava del vicino: teneva 12 cani in 60 metri quadrati.

A parte questi casi limite, dove l'intervento giudiziario è necessario, è stato calcolato che scoppia una lite tra condomini per futili motivi ogni 20 minuti. Il 25% finisce in tribunale per un giro di tre miliardi di spesa annua. Dalle statistiche emerge anche che molte di queste liti scoppiano a “causa” degli animali: piccioni, cani, gatti, tartarughe etc. In realtà la maggior parte delle volte gli animali sono solo il pretesto per dare sfogo ad altri rancori: il chiasso notturno, i rumori in cortile, la manutenzione degli spazi comuni, il parcheggio di auto, motorini e biciclette etc.

Le regioni più “rissose” sono Lombardia, Lazio, Puglia, Veneto e Toscana, mentre il podio per le città più litigiosa va a Milano, seguita da Roma e Padova. Secondo i dati diffusi dall'Anammi, l'associazione amministratori di immobili, due milioni di italiani sono in causa con il vicino, per motivi più o meno seri.