venerdì 19 luglio 2013

Equitalia non può pignorare l'abitazione principale

Roma lì, 17-07-2013
Se l'unico immobile di proprietà del debitore è adibito ad abitazione principale, non può essere pignorato, ad eccezione dei casi in cui l'immobile sia di lusso o comunque classificato nelle categorie catastali A/8 e A/9 (ville e castelli). Questo quanto stabilito dal c.d. decreto "Fare" del governo Letta (D.L. n. 69/2013).
Per tutti gli altri immobili, il valore minimo del debito che autorizza il riscossore a procedere con l'esproprio dell'immobile, è stato innalzato da 20mila a 120mila euro. L'esecuzione dell'esproprio può essere resa effettiva non prima di 6 mesi dall'iscrizione dell'ipoteca, mentre in passato erano sufficienti 4 mesi.
Per quanto riguarda le imprese, i limiti alla pignorabilità già presenti nel codice di procedura civile per le ditte individuali sono estesi alle società di capitale e, più in generale, alle società dove il capitale prevalga sul lavoro.

Deducibilità dei contributi versati ai consorzi obbligatori per legge

Roma lì, 17-07-2013
A seguito dell'introduzione dell'IMU in sostituzione dell'Irpef sugli immobili non locati e non affittati, è stato più volte sollevato il quesito se i contributi versati ai consorzi, obbligatori per legge, possano ancora essere portati in deduzione dal reddito complessivo del contribuente.
L'Agenzia delle Entrate, con la risoluzione n. 44 del 4 luglio 2013, ha offerto il proprio parere, specificando che è possibile portare in deduzione i contributi in questione nei casi in cui, in assenza di IMU, i redditi degli immobili su cui gravano i contributi, avessero concorso al reddito complessivo, ma a condizione che l'importo del versamento non fosse già stato considerato nella determinazione della rendita catastale.
A diverse conclusioni, invece, si perviene nell'ipotesi in cui la non concorrenza al reddito complessivo risulti dall'assoggettamento del reddito derivante dall'immobile locato al regime della cedolare secca. Infatti, per effetto del comma 1 del citato art. 3 del d.lgs. n. 23 del 2011, il regime della cedolare secca, pur essendo sostitutivo dell'IRPEF, è comunque un regime di tassazione non obbligatorio, bensì meramente opzionale, e consente, quindi, al contribuente di comparare la convenienza del regime sostitutivo in parola rispetto a quello ordinario, che permette di fruire della citata deduzione. Conseguentemente, l'opzione per il regime della cedolare secca preclude la fruizione della deduzione in commento.

lunedì 15 luglio 2013

Nuovi emendamenti al decreto sull'efficienza energetica

Roma lì, 15-07-2013
In sede di conversione in legge del decreto n. 63/2013, che dovrebbe avvenire entro il 4/08/2013, il quale innalza al 65% la detraibilità delle spese sostenute per gli interventi di riqualificazione energetica, il Senato si è espresso a favore dell'estensione del c.d. "eco-bonus del 65%" anche a:
- interventi di sostituzione impianti di riscaldamento con pompe di calore ad alta efficienza ed impianti geotermici ad alta entalpia; - interventi volti a migliorare la staticità degli edifici e a ridurre il rischio sismico;
- acquisto di grandi elettrodomestici (frigo, lavatrici, lavastoviglie) di classe non inferiore ad A+ (A per i forni).

Tali provvedimenti, si ricorda, dovranno essere approvati anche dalla Camera dei Deputati, quindi occorrerà aspettare la conversione del decreto in legge per avere la certezza delle agevolazioni appena descritte, conversione che dovrà avvenire entro il 4 agosto 2013.