venerdì 26 luglio 2013

Deducibilità dei contributi versati ai consorzi obbligatori per legge

Roma lì, 17-07-2013
A seguito dell'introduzione dell'IMU in sostituzione dell'Irpef sugli immobili non locati e non affittati, è stato più volte sollevato il quesito se i contributi versati ai consorzi, obbligatori per legge, possano ancora essere portati in deduzione dal reddito complessivo del contribuente.
L'Agenzia delle Entrate, con la risoluzione n. 44 del 4 luglio 2013, ha offerto il proprio parere, specificando che è possibile portare in deduzione i contributi in questione nei casi in cui, in assenza di IMU, i redditi degli immobili su cui gravano i contributi, avessero concorso al reddito complessivo, ma a condizione che l'importo del versamento non fosse già stato considerato nella determinazione della rendita catastale.
A diverse conclusioni, invece, si perviene nell'ipotesi in cui la non concorrenza al reddito complessivo risulti dall'assoggettamento del reddito derivante dall'immobile locato al regime della cedolare secca. Infatti, per effetto del comma 1 del citato art. 3 del d.lgs. n. 23 del 2011, il regime della cedolare secca, pur essendo sostitutivo dell'IRPEF, è comunque un regime di tassazione non obbligatorio, bensì meramente opzionale, e consente, quindi, al contribuente di comparare la convenienza del regime sostitutivo in parola rispetto a quello ordinario, che permette di fruire della citata deduzione. Conseguentemente, l'opzione per il regime della cedolare secca preclude la fruizione della deduzione in commento.