venerdì 12 giugno 2009

Se l'amministratore di condominio
fa sparire i soldi delle bollette

Già diversi episodi in città; gli avvocati degli inquilini riescono a impedire il distacco della fornitura di gas
di Valerio Varesi
Ormai c’è un’emergenza amministratori di condominio. Dopo il primo caso in via della Barca e quelli di via Emilia Ponente e via Centotrecento, ecco altri due episodi di truffe con bollette non pagate e buchi da migliaia e migliaia di euro ai danni di inquilini ignari. Il primo ha per protagonisti una decina di condomini tra il Lippo di Calderara (tre in via don Minzoni) e altri sette sparsi tra le vie Benedetto Marcello, Sesto San Giovanni, Firenze, Emilia Levante e Savigno amministrati da M. M. A decine di famiglie Hera contesta il mancato pagamento delle bollette del gas per complessivi 350 mila euro spariti nel nulla. Nel secondo, il buco è di circa 156 mila euro, tra bollette e fornitori, ai danni di due condomini di via Altobelli e via Battindarno amministrati da M. T. Per entrambi la sorpresa è arrivata da una comunicazione di Hera direttamente agli inquilini con la quale si avvisava che sarebbe stata interrotta l’erogazione del gas nel giro di una settimana dopo lunga morosità.

I proprietari sono già ricorsi agli avvocati che hanno scongiurato l’interruzione della fornitura e avviato un iter che prevede la convocazione di un’assemblea oltre alla revoca dell’incarico all’a mministratore infedele con nomina di un sostituto, mentre una querela sarà presentata a breve. Nel caso dei dieci condomini amministrati da M. M., la vicenda è di pochi giorni fa (in alcuni stabili non veniva pagato il gas dal maggio 2008), ma per quel che riguarda il palazzo di via Battindarno (100 mila euro di buco) sono già arrivate le ingiunzioni di pagamento dalla ditta edile che ha curato la ristrutturazione della facciata con gli inquilini chiamati a pagare due volte il lavoro. Gli avvocati che li tutelano hanno comunque presentato opposizione al provvedimento. Per ciò che concerne il condominio di via Altobelli, l’amministratore M. T. ha tentato di limitare i danni pagando 34 mila euro a Hera alla fine di aprile (rispetto a un debito di 56 mila) il giorno stesso in cui gli inquilini (23 famiglie) hanno incontrato l’avvocato. Non è bastato a fermare l’azione legale visto che l’amministratore aveva lasciato da pagare anche circa 60 mila euro tra fornitori, imprese e pulizia scale.

Siccome i movimenti bancari hanno accertato che sono stati spostati soldi da un condominio all’altro, partiranno anche azioni di risarcimento nei confronti di quegli stabili le cui spese sono state pagate con denaro altrui all’insaputa degli inquilini. In tutti i casi gli amministratori infedeli hanno usato lo stesso sistema: spostare soldi da un conto condominiale all’altro coprendo le spese di volta in volta e prelevando arbitrariamente soldi fino a determinare un vero e proprio crack nei bilanci di palazzi che hanno un giro d’affari di migliaia di euro all’anno.
(11 giugno 2009)