mercoledì 23 giugno 2010

Condomini. Vanno meglio difesi da reati


furto.jpgMaggiore attenzione e interventi mirati per difendere gli immobili da reati penali come furti e danneggiamenti. A chiederlo e' l'Associazione Nazional-europea degli amministratori d'immobili (Anammi) che, sul tema, ha interrogato i suoi iscritti. Rilevando che la maggioranza dei soci (61%), ha sperimentato direttamente le conseguenze di episodi a sfondo penale, avvenuti nei condomini amministrati.
'Il problema non e' nuovo - afferma Giuseppe Bica, presidente dell'Associazione - ma, anche a causa delle numerose mansioni che oggi sono chiamati a svolgere in condominio, gli amministratori si sentono molto piu' coinvolti'. Piu' in dettaglio, il reato piu' frequente in condominio e' il furto (47%). Al secondo posto, gli amministratori segnalano le scritte sui muri (25%), seguite dai danni all'immobile (19%), aggressioni (5%) e rapine (4%). Non a caso, il 76% degli intervistati si e' preoccupato di rafforzare la sicurezza della struttura condominiale.

I sistemi adottati dipendono esclusivamente da due fattori: i costi di realizzazione e l'accordo dei condomini. E' infatti l'assemblea condominiale a decidere quale linea adottare contro ladri e graffitari. Secondo i dati dell'Associazione, il 37% dei condomini decide di rendere piu' sicure l'entrata e gli spazi a rischio (finestre, uscite secondarie). Identica percentuale per il miglioramento dell'illuminazione notturna, spesso adottato intervenendo anche sull'ingresso. La polizza assicurativa piace invece all'11% degli amministratori, a pari merito con la videosorveglianza. 'Le telecamere comportano burocrazia da espletare e, soprattutto, problemi di privacy, che il legislatore non e' riuscito del tutto a risolvere', precisa il leader dell'Anammi. Per i forti costi, la guardia e' scelta soltanto dal 4% degli amministratori.
'In molti tra i nostri iscritti ci segnalano che i primi colpevoli della situazione sono proprio i condomini - afferma il presidente Bica - decisamente distratti quando si tratta di chiudere cancelli e portoni d'ingresso o di aprire a perfetti sconosciuti. La prima difesa contro topi d'appartamento e vandali e' l'accortezza'. Il che non esclude, pero', un forte elemento di ordine di pubblico alla base del fenomeno. In tal senso, il 46% degli iscritti all'Anammi propone alle istituzioni di istituire appositi incentivi sugli interventi di sicurezza in condominio, senza trascurare, al tempo stesso, misure penali piu' rigorose, suggerite dal 29% degli amministratori, oltre a controlli piu' severi (25%).
'Purtroppo - osserva il presidente dell'Anammi - si dimentica che un vetro rotto o una scritta sul muro chiamano, quasi per magia, altri reati. Per questo motivo, chiediamo maggiore sensibilita' al problema da parte delle istituzioni, sia locali che nazionali'. Infine, il 16% degli amministratori ammette di essere stato oggetto di minacce e di lettere anonime.
Tuttavia, di questi, soltanto il 10% rinuncia all'incarico, a fronte del 46% che denuncia l'accaduto e del 44% che, invece, sceglie di ignorare l'episodio.