mercoledì 1 luglio 2009

Gli italiani sempre più litigiosi

Tribunali inondati da cause condominiali. Due milioni di italiani portano in giudizio il vicino di casa

Nei tribunali italiani circa 2 milioni di cause aperte riguardano liti condominiali per i motivi più vari: rumori di tacchi, centrifuga della lavatrice, bucato gocciolante, mozziconi di sigarette nel cortile e nel balcone di sotto, odori troppo forti e molto altro. Si litiga per tutto e per motivi più o meno seri: si passa da casi di normale e ordinaria insofferenza a vere e proprie esagerazioni, come quello di una signora che a Milano ha fatto causa a 500 famiglie del suo condominio per quattro gatti che vivevano nel cortile e che erano tollerati da tutti.

Oppure il caso di un signore pugliese, che in seguito al trasferimento in città voleva portare con sé il cavallo e pretendeva di tenerlo in garage. In alcuni casi è davvero necessario l'intervento delle autorità, come a Sondrio, dove il giudice ha dato ragione a un condomine che si lamentava del vicino: teneva 12 cani in 60 metri quadrati.

A parte questi casi limite, dove l'intervento giudiziario è necessario, è stato calcolato che scoppia una lite tra condomini per futili motivi ogni 20 minuti. Il 25% finisce in tribunale per un giro di tre miliardi di spesa annua. Dalle statistiche emerge anche che molte di queste liti scoppiano a “causa” degli animali: piccioni, cani, gatti, tartarughe etc. In realtà la maggior parte delle volte gli animali sono solo il pretesto per dare sfogo ad altri rancori: il chiasso notturno, i rumori in cortile, la manutenzione degli spazi comuni, il parcheggio di auto, motorini e biciclette etc.

Le regioni più “rissose” sono Lombardia, Lazio, Puglia, Veneto e Toscana, mentre il podio per le città più litigiosa va a Milano, seguita da Roma e Padova. Secondo i dati diffusi dall'Anammi, l'associazione amministratori di immobili, due milioni di italiani sono in causa con il vicino, per motivi più o meno seri.

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